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Glossario dei termini antropologici

 

Il glossario è tratto da Philip K. Bock Antropologia culturale moderna, trad. it. a c. di Francesco Remoti, Torino: Einaudi 1978, pp. 489-502 (ed.orig. Modern Cultural Anthropology, New York: Alfred A. Knopf Inc., 1969)

 

 

I termini stampati in corsivo sono voci che compaiono con una definizione separata.

 

acculturazione: mutamento culturale risultante da un contatto diretto e protratto fra società.

adattamento culturale: piani appresi per far fronte alle esigenze ambientali, sia a quelle poste dall'ambiente fisico-biologico, sia a quelle derivanti dal sistema so­ciale esterno.

affinità: un criterio che distingue i parenti di sangue (consanguinei) di ego dai pa­renti acquisiti (affini).

agricoltura: qualsiasi sistema di coltivazione che faccia uso dell'aratro, solitamente in rapporto con una fonte animale o meccanica di energia.

«American Anthropologist»: il giornale dell'American Anthropological Associa­tion, che si pubblica dal 1898; a partire dal 1974 dedicato esclusivamente ad ar­ticoli di carattere generale e a rassegne bibliografiche, mentre una rivista sorella, l'«American Ethnologist», contiene articoli più specialistici di etnologia e di an­tropologia sociale.

anticipazione: un principio di organizzazione sociale, che richiede la preparazione di personale, risorse e ambiente prima dell'inizio di situazioni sociali ricorrenti.

antropocentrismo: l'atteggiamento secondo il quale l'Homo sapiens è la specie più importante o l'unica specie importante di questo pianeta. Vedi etnocentrismo.

antropologia: lo studio dell'uomo e delle sue opere. Comprende l'antropologia fisi­ca, che tratta dell'uomo in quanto specie biologica - la sua anatomia, la sua fisio­logia e il suo sviluppo - e l'antropologia culturale, che si occupa del comporta­mento degli uomini in quanto membri di società organizzate.

antropomorfi: i gorilla, gli scimpanzé, gli orangutan e i gibboni, più i membri estinti della famiglia biologica dei Pongidae, ma escluse le scimmie.

approccio ecologico: in etnologia, l'esame della relazione esistente fra i sistemi (o i sottosistemi) culturali e i più ampi sistemi ambientali nei quali essi operano e ai quali devono adattarsi.

approccio interculturale: in etnologia, tecniche per inferire la storia culturale in ba­se a comparazioni effettuate fra diverse culture imparentate. In antropologia so­ciale, tecniche per compiere inferenze funzionali/causali in base a comparazioni effettuate fra società prive di rapporti storici reciproci.

approccio strutturale-funzionale: tecniche per inferire le funzioni sociali delle rela­zioni e delle istituzioni che si trovano nell'ambito di una società, in base all'esame attento della loro struttura archeologia preistorica: quel sottocampo dell'antropologia culturale che si occupa delle inferenze riguardanti le società estinte.

artefatto: qualsiasi porzione dell'ambiente materiale che sia stata deliberatamente modificata dall'uomo per essere utilizzata.

associazione: un gruppo sociale a reclutamento volontario, basato su qualche inte­resse comune dei suoi membri.

Australopithecinae: una sottofamiglia nell'ambito della famiglia degli Hominidae. comprende gli «uomini-antropomorfi», ora estinti, che vissero nel Vecchio Mon­do da 1 a 5 milioni di anni or sono.

autorità: in quanto parte di un ruolo di leadership, la facoltà di dare legittimamente ordini ad altri (i seguaci).

avunculocale: una regola di residenza che assegna una coppia al gruppo domestico del fratello della madre dello sposo.

Benedict, Ruth F. (1887-1948): allieva di Boas, i suoi studi innovatori misero in luce la configurazione peculiare di ogni cultura e il rapporto fra cultura e perso­nalità. Fra le sue opere fondamentali, Patterns of Culture, The Chrysanthemum and the Sword, e An Anthropologist at Work (a cura di M. Mead).

biforcazione: un criterio che distingue i parenti di ego di «parte materna» da quelli di «parte paterna», ovvero distingue i parenti di ego in base al sesso del paren­te di collegamento.

bilaterale: una regola di formazione di gruppi di parentela che accorda l'apparte­nenza sulla base di legami genealogici stabiliti attraverso maschi e/oppure fem­mine.

Boas, Franz (1858-1942): nato in Germania e formato alle scienze naturali, divenne il padre dell'antropologia accademica americana. Alla Columbia University, edu­cò un'intera generazione di studenti. Fra le sue opere, Race, Language, and Cul­ture (raccolta di saggi) e The Mind of Primitive Man.

carriera sociale: una sequenza di ruoli sociali, attraverso la quale ci si aspetta che passi una certa serie di individui.

caste: gruppi sociali endogami, basati sulla discendenza e ordinati in una gerarchia rigida, ciascuno dotato di solito di rituali e/oppure funzioni tecniche a carattere specifico.

categorie culturali: classi apprese di persone, oggetti o eventi, convenzionalmente associate a piani appresi di azione o interazione.

clan: gruppi di discendenza composti di parecchi lignaggi; sebbene l'appartenenza al clan non presupponga la conoscenza di legami genealogici effettivi, esiste soli­tamente un'ideologia di discendenza da un capostipite comune. Quando al capo­stipite viene dato un nome di animale, parliamo di clan totemico.

classe sociale: la divisione di un gruppo societario in sottogruppi ordinati gerarchi­camente, con reclutamento basato su svariati criteri e con la possibilità, almeno teorica, per gli individui di spostarsi da un gruppo all'altro.

collateralità: un criterio che distingue i parenti lineari di ego (antenati e discen­denti diretti) dai collaterali (tutti gli altri).

conformità: acquiescenza alle aspettative incorporate in una data struttura sociale; comprende la scelta fra alternative legittime.

cosmologia: la parte di un'ideologia che concerne la natura e l'origine dell'univers) e il posto in esso occupato dall'uomo.

criterio di parentela: un'opposizione binaria usata per dividere un insieme di paren­ti in due sottoinsiemi. Vedi affinità, collateralità, biforcazione, decesso.

cugini incrociati: i figli del fratello della madre di ego (matrilaterali) o della sorella del padre di ego (patrilaterali).

cugini paralleli: i figli della sorella della madre di ego (matrilaterali) o del fratello del padre di ego (patrilaterali).

cultura: le categorie apprese di esperienza, convenzionalmente associate a piani d'a­zione appresi. Il termine si riferisce tanto a specifiche culture di gruppi societari quanto alla cultura del genere umano considerata nella sua totalità.

cultura, paradosso della: il fatto inevitabile che l'accettazione di qualsiasi sistema culturale libera l'individuo e allo stesso tempo pone dei limiti al suo comporta­mento.

«Current Anthropology»: una rivista internazionale contenente tra l'altro speciali recensioni oltre a commenti, annunci e un'ampia corrispondenza. Viene pubbli­cata dall'Università di Chicago, dal 196o, sotto il patrocinio della Wenner-Gren Foundation.

decesso: un criterio che distingue i parenti che sono collegati a ego tramite altri pa­renti viventi da quelli collegati tramite parenti deceduti.

diacronico, studio: esame di sistemi culturali a livello di due o più momenti diversi del tempo, che dà rilievo alla storia e al mutamento. Vedi sincronico, studio.

discendenza, gruppi di: gruppi di parentela ai quali ego è assegnato in base a una regola di reclutamento automatico. Vedi patrilineare, matrilineare, discendenza doppia.

discendenza doppia: un sistema di parentela nel quale ego appartiene tanto al grup­po patrilineare di suo padre quanto al gruppo matrilineare di sua madre.

dualistica, organizzazione: divisione di un gruppo societario in due metà (franc. moitiés), solitamente dotate di funzioni sociali reciproche, e con reclutamento basato sulla discendenza.

ego: l'individuo, sessualmente non specificato, che si prende come punto di riferimento in una genealogia o in un grafico di parentela.

eidos: principi integrativi delle credenze, che danno coerenza a una ideologia.

endogamia: una regola di matrimonio che specifica che ego dovrebbe scegliere il proprio coniuge nell'ambito di una data categoria di persone. Vedi esogamia.

esogamia: una regola di matrimonio che specifica che ego dovrebbe scegliere il pro­prio coniuge fuori dell'ambito di una data categoria. Vedi endogamia.

estetica antropologica: studia i giudizi di bellezza propri di società differenti.

età, classe di: un gruppo sociale con reclutamento basato sull'età similare dei suoi membri; una classe di età può spostarsi come un'unità attraverso una serie di gradi di età.

età, graduatoria di: qualsiasi divisione di un gruppo sociale o di una istituzione in categorie basate fondamentalmente sull'età. 494   

etnocentrismo: l'atteggiamento per cui la propria cultura è la migliore e costituisce un canone per giudicare tutte le altre culture. Vedi relativismo culturale.

etnografia: il sottocampo dell'antropologia culturale che formula descrizioni di si, sterni sociali, tecnologici e ideologici.

etnologia: il sottocampo dell'antropologia culturale che compara i materiali forniti dall'etnografia, solitamente al fine di trarre inferenze storiche. Vedi antropologia sociale.

«Ethnology»: pubblicata dall'Università di Pittsburg dal 1962, questa rivista pri­vilegia gli studi sull'Africa e sul Pacifico, come pure gli studi interculturali con­dotti con l'ausilio dell'Human Relations Area Files.

etnosemantica: lo studio di sistemi di significati in quanto incorporati in altre lin­gue, con speciale riguardo per le tassonomie folkloriche e per le opposizioni bi­narie.

etnostoria: il sottocampo dell'antropologia che utilizza materiali derivanti dall'etno­grafia e dall'archeologia, insieme a testimonianze documentarie, per la ricostru­zione della storia culturale.

ethos: modelli di valore integrativi, che danno coerenza a un'ideologia.

evoluzione biologica: la teoria solidamente fondata per cui le forme superiori e più recenti di vita si sono sviluppate, attraverso meccanismi genetici noti, dalle forme inferiori e più antiche, come risultato di un processo di mutamento adattivo.

evoluzione culturale: la teoria plausibile per cui le forme più complesse di cultura e di società si sarebbero sviluppate, come conseguenza di un mutamento adat­tivo, dalle forme più semplici, sebbene i meccanismi non siano ancora molto chiari.

evoluzione morale: l'opinione improbabile per cui il comportamento morale del­l'uomo (o almeno i suoi canoni di giudizio) avrebbero subito un progresso in sen­so assoluto nel corso dei milioni di anni dell'esistenza umana.

fonemi: categorie di suoni vocali, prive di significato ma importanti, che segnalano delle differenze di significato nell'ambito di un determinato sistema linguistico. La selezione e la combinazione di queste unità di suono danno luogo ai morfemi.

fonologia: lo studio del sistema di suoni del linguaggio, cioè dei fonemi - le loro caratteristiche distintive, le forme varianti, e la distribuzione.

fratria: associazione fra parecchi clan, spesso dotata di una regola comune di matri­monio o di qualche altra funzione sociale comune.

funzione adattiva: il modo (o i modi) in cui un dato utensile contribuisce a soddi­sfare i bisogni umani.

funzione sociale: il modo (o i modi) in cui un elemento culturale contribuisce alla sopravvivenza della società e/oppure alla continuità della cultura nella quale si trova.

genealogia: registrazione dei (presunti) rapporti di discendenza, co-discendenza e matrimonio esistenti fra un insieme di persone.

gerarchia: qualsiasi disposizione scalare di parti, dall'alto al basso, sia essa in ter­mini di potere, di ricchezza o di prestigio.

giuridico, sistema: categorie e piani culturali relativi alla composizione delle dispu­te, nell'ambito dei gruppi societari o fra di essi.495

glottocronologia: una tecnica per determinare l'epoca di separazione di due o più lingue fra loro imparentate, derivanti da qualche protolingua.

grammatica: le regole che influenzano il comportamento verbale delle persone par­lanti una certa lingua; inoltre, il tentativo del linguista di formulare tali regole, a esclusione della fonologia. Vedi morfologia, sintassi.

gruppo corporato: un gruppo sociale chiaramente delimitato, i cui membri compar­tecipano di qualche «patrimonio», materiale o immateriale.

gruppo di parentela: qualsiasi gruppo sociale i cui membri vengano reclutati in vir­tú di legami di parentela. Vedi gruppi di discendenza.

gruppo residenziale: una categoria di persone che vivono di consueto nella mede­sima area di spazio sociale e che hanno in comune qualche piano di interazione. Gruppi residenziali tipici, che si riscontrano nella maggior parte delle società, sono il gruppo domestico e la comunità locale (sia essa mobile o sedentaria).

gruppo societario: il gruppo composto da tutti i membri di una data società.

Herskovits, Melville J. (1895-1963): conosciuto soprattutto per i suoi studi sulla cultura negra nel Vecchio e nel Nuovo Mondo, egli fondò il primo corso univer­sitario americano di studi africani alla Northwestern University. Allievo e bio­grafo di Boas, fu tra i primi ad apprezzare il valore della teoria economica per l'antropologia. Fra le sue opere, Economic Anthropology, Cultural Dynamics, Dahomean Narrative (insieme a F. Herskovits) e The Myth of the Negro Past.

Hominidae: la famiglia biologica dell'uomo, comprendente l'Homo sapiens, l'Ho­mo erectus, e gli Australopithecinae; tutti i membri di questa famiglia sono ora estinti, eccetto la varietà moderna di Homo sapiens.

Homo erectus: la specie più strettamente imparentata con l'Homo sapiens e sua di­retta antenata; comprende l'uomo di Giava, l'uomo di Pechino, e altre varietà estinte che vissero all'incirca mezzo milione di anni or sono.

Homo sapiens: la denominazione biologica della specie umana, comprendente sia l'uomo di Neanderthal sia le varietà moderne, il cui sviluppo è iniziato all'incirca centomila anni or sono.

«Human Organization » : la rivista della Society for Applied Anthropology, che si pubblica dal 1941; contiene articoli e commenti sull'applicazione della teoria e dei metodi antropologici ai problemi sociali.

Human Relations Area Files: un ampio catalogo, dotato di indici analitici e di rimandi, che raccoglie informazioni etnografiche su oltre seicento società differenti, usato come strumento di ricerca negli studi interculturali.

ideologia: sottosistema culturale che consiste nelle credenze e nei valori condivisi dai membri di un gruppo sociale o societario.

inculturazione: il processo di apprendimento della propria cultura; spesso sinonimo di socializzazione, sebbene quest'ultimo termine si riferisca talvolta a tecniche intenzionali usate nella formazione del bambino.

inferenza: in antropologia, il ragionamento che conduce dalle regolarità nella forma e nella distribuzione del comportamento umano (e dei prodotti del comporta­mento) agli elementi culturali che influenzano quel comportamento in modo da produrre le regolarità percepite. 496

influenza: la relazione esistente fra le categorie e i piani culturali e il comportamen­to delle persone che hanno in comune tali elementi appresi.

innovazione: qualsiasi comportamento che violi le regole o le aspettative generali associate a una situazione sociale, da una scelta lievemente diversa a un'azione completamente originale. Vedi invenzione.

integrazione di gruppo: qualità di solidarietà o coesione nell'ambito di gruppi so­ciali o fra di essi, generalmente prodotta dallo scambio di valori equivalenti fra i membri. Vedi reciprocità, norma di.

invenzione: qualsiasi innovazione sociale, linguistica o tecnologica che violi le re­gole culturali per omissione, riorganizzazione, sostituzione o combinazione di ele­menti attesi.

istituzioni sociali: sottogruppi relativamente autolimitanti, nell'ambito dei quali pa­recchie differenti carriere sociali si organizzano in un sistema.

istituzioni totali: istituzioni nelle quali almeno alcune persone trascorrono tutto il loro tempo, come i collegi o gli ospedali psichiatrici.

«Journal of Anthropological Research»: vedi « Southwestern Journal of Anthropo­logy».

«Journal of the Royal Anthropological Institute»: pubblicata a Londra a partire dal 1871, si fuse con la rivista «Man» [vedi] nel 1966.

Kluckhohn, Clyde K. M. (1905-60): la sua formazione, fondata sui classici, fornì a Kluckhohn (la cui moglie e il cui figlio sono anche essi antropologi) una prospet­tiva peculiare nella considerazione di molti problemi antropologici. Egli è noto soprattutto per i suoi studi intensivi sui Navajo e fu un innovatore nel settore degli studi sui valori, sulla personalità e sulla religione. Fra le sue opere, Navaho Witchcraft, Mirror for Man, e Culture and Behavior (a cura di R. Kluckhohn).

Kroeber, Alfred L. (1876-1960): allievo di Boas, Kroeber (che aveva ricevuto una formazione umanistica) fu affascinato per tutta la vita dal problema dello stile culturale e dai processi della crescita e del mutamento culturale. I suoi contributi, in tutti i campi dell'antropologia culturale sono immensi. Fra le opere principali, Anthropology (1948), Style and Civilization, e The Nature of Culture (raccolta di saggi).

lignaggi: gruppi di discendenza esogami, spesso localizzati, con reclutamento auto­matico basato su relazioni genealogiche reali e conosciute oppure immaginarie. lingua: sottosistema linguistico di una determinata cultura.

linguaggio: un sottosistema della cultura, comprendente categorie di suoni associate a piani di comportamento linguistico. Vedi linguistico, comportamento.

linguistica antropologica: un sottocampo dell'antropologia culturale che abbraccia i sistemi di linguaggio e il comportamento linguistico di tutti i gruppi umani.

linguistico, comportamento: comportamento vocale influenzato da qualche sistema di linguaggio, e dal quale il linguaggio può essere inferito.

Lowie, Robert H. (1883-1957): altro allievo di Boas, egli applicò la sua sottile eru­dizione e la sua sensibilità allo studio sul campo degli indiani Crow e ai suoi studi comparativi sulle tribú delle Pianure e su altre etnie. Il Museo di antropologia di Lowie si trova a Berkeley, in California, dove egli insegnò per molti anni insieme a Kroeber. Le sue opere principali comprendono: Primitive Society (in risposta a 497 L. H. Morgan), The Crow Indians, un'autobiografia, e una raccolta di saggi (a cu­ra di C. Du Bois).

Malinowski, Bronislaw (1884-1942): brillante di natura e formato alle scienze natu­rali, fu uno dei capostipiti dell'antropologia sociale e di una varietà di funziona­lismo che mise in luce il rapporto fra istituzioni e bisogni umani. Noto per il suo intenso lavoro sul campo nelle isole Trobriand e per le sue pubblicazioni sull'ar­gomento. Le sue opere principali comprendono: Argonauts of the Western Paci­fic, The Coral Gardens and Their Magic, e Magic, Science and Religion.

«Man»: pubblicata a Londra a partire dal 19oo, e fusa nel 1966 col «Journal of the Royal Anthropological Institute », iniziando cosí una nuova serie, questa pub­blicazione comprende articoli di antropologia culturale e sociale e brevi ma eccel­lenti recensioni di libri.

matrilineare: una regola di discendenza che assegna ego al gruppo di parentela di sua madre.

matrilocale: una regola di residenza che assegna una coppia al gruppo domestico o alla comunità dei genitori della sposa.

matrimonio, regola di: una regola di reclutamento che determina le categorie prefe­renziali o permesse nell'ambito delle quali un dato ego può scegliersi il coniuge. Vedi endogamia, esogamia.

metodo comparativo: in linguistica, tecniche per ricostruire la forma madre o proto­lingua dalla quale derivano due o più lingue imparentate. In etnologia, vedi ap­proccio interculturale.

moralità assoluta: giudizio sulla bontà delle azioni formulato secondo un canone (culturale) invariante.

moralità situazionale: giudizio sulla bontà delle azioni formulato secondo canoni che tengono conto di circostanze particolari.

Morgan, Lewis Henry (1818-81): pioniere fra gli antropologi americani, avvocato, e sostenitore dell'evoluzione culturale, egli fondò lo studio comparativo dei siste­mi di parentela e svolse ricerche sugli Irochesi. Fra le sue opere: Ancient Society e i Journals (raccolti a cura di L. White).

morfema: un insieme ordinato di fonemi, associato, in una data lingua, con un'uni­tà minima di significato; comprende radici e affissi.

morfologia: in linguistica, lo studio del modo in cui i morfemi si combinano in uni­tà significative più ampie («parole») e delle modificazioni che subiscono nel corso di questo processo.

Nacirema: un gruppo societario dell'America settentrionale, avente costumi insoli­tamente arretrati.

Neanderthal, uomo di: una varietà di Homo sapiens che visse sulla terra cinquanta­centomila anni or sono, alla fine dell'Era glaciale.

neolocale: una regola di residenza che consente a una coppia di formare un gruppo domestico separato, per proprio conto.

nucleare, famiglia: un gruppo di parentela composto da una coppia di coniugi e dalla loro prole non ancora sposata; può corrispondere o no a un gruppo resi­denziale (gruppo domestico).

osservazione partecipante: in etnografia, la tecnica di apprendere e raccogliere dati prendendo parte alla vita quotidiana della società.

opposizione binaria: un contrasto a due sensi fra categorie di persone, di oggetti o di eventi; per esempio, vocale/consonante, sacro/profano, crudo/cotto, affine/ consanguineo.

organizzazione sociale: processi implicanti anticipazione, conformità, adattamento e innovazione da parte dell'individuo, in risposta alle richieste di una determi­nata struttura sociale. Vedi reciprocità, norma di.

orticoltura: qualsiasi sistema di coltivazione del cibo che non impieghi l'aratro, per quanto possa far uso di tecniche «intensive» quali la recinzione, l'irrigazione o la fertilizzazione.

parentado: un gruppo di parentela bilaterale, spesso a confini molto vaghi, e a re­clutamento facoltativo. Può darsi che ogni individuo rappresenti il punto focale del proprio parentado personale, oppure che il casato ruoti intorno a un individuo particolarmente importante.

pastorizia: un sistema di produzione del cibo fondato sul pascolo e (di solito) sul­l'allevamento di animali addomesticati.

patrilineare: una regola di discendenza che assegna automaticamente ego al gruppo di parentela di suo padre.

patrilocale: una regola di residenza che assegna una coppia al gruppo domestico o alla comunità dei genitori dello sposo.

piani culturali: un insieme di aspettative apprese, organizzate gerarchicamente, che influenzano delle sequenze di comportamento in certi gruppi sociali; sono asso­ciati convenzionalmente a una o più categorie culturali.

placebo, effetto: l'evidente guarigione di una malattia ottenuta somministrando con sicurezza un medicamento chimicamente inerte, come, a esempio, pillole di zuc­chero o iniezioni di acqua salina.

poligamia: qualsiasi regola di matrimonio che permetta a ego di avere molteplici coniugi nello stesso momento. Più precisamente, «poliandria», che permette a un ego femmina di avere molteplici mariti, e «poliginia», che permette ad un ego maschio di avere molteplici mogli.

Pongidae: una famiglia appartenente all'ordine dei Primati, comprendente gli an­tropomorfi vivi ed estinti. Vedi Hominidae.

Primati: un ordine di mammiferi che comprende l'uomo (nelle sue forme attuali ed estinte), gli antropomorfi, le scimmie, e parecchie altre specie, viventi ed estinte.

principio dell'area cronologica: in etnologia, l'assunto che - a parità di altri fattori - gli elementi culturali che sono ampiamente diffusi sono più antichi di quelli a distribuzione più ristretta.

produttività: in linguistica, questo termine si riferisce al fatto che le persone par­lanti una lingua sono in grado di produrre (generare) un numero infinito di espres­sioni grammaticalmente corrette; in etnografia, si riferisce a una capacità ana­loga da parte dei membri di un gruppo - la loro capacità di comportarsi in modi originali ma socialmente appropriati.

protolingua: la lingua «genitrice», ricostruita, di un gruppo di lingue «figlie» fra loro imparentate; vedi metodo comparativo.

Radcliffe-Brown, Alfred R. (1881-1955): uno dei capostipiti, insieme a Malinowski, dell'antropologia sociale, «R-B» fu un maestro nel campo degli studi comparativi sulla struttura sociale (in Australia e in Africa). Il suo funzionalismo rappresenta ancor oggi il fondamento dell'antropologia sociale inglese. Fra le sue opere prin­cipali vi sono: The Andaman Islanders, Structure and Function in Primitive So­ciety.

reciprocità, norma di: un principio, probabilmente universale, di organizzazione sociale, che richiede che gli individui aiutino e non danneggino coloro dai quali hanno ricevuto dei benefici; un piano generale di interazione che può entrare in funzione in assenza di aspettative più specifiche (o in aggiunta a esse).

reclutamento, regola di: un espediente per assegnare delle classi di individui a ruoli e carriere sociali in base a fattori di nascita (ascrizione) e/o altri criteri (acquisizione). Vedi criterio di parentela, regole.

Red

field, Robert (1897-1958): di formazione giuridica, e avendo familiarità con la teoria sociologica, Redfield fu un pioniere nello studio delle società contadine e delle civiltà delle quali facevano parte. Le sue opere comprendono: The Little Community, Folk Culture of Yucatan, e una raccolta di scritti in due volumi (a cura di M. P. Redfield).

reduplicazione: in linguistica, un piano per la produzione di parole con significati modificati o differenti tramite la ripetizione di sillabe.

regole di discendenza: assegnano ego a un gruppo di parentela in base all'affilia­zione di gruppo di uno dei suoi genitori. Vedi matrilineare, patrilineare, discen­denza doppia; confronta con bilaterale.

regole di matrimonio: specificano quali sono i coniugi adatti o non-adatti per ego, in base alla categoria sociale di ego o al gruppo cui appartiene.

regole di residenza: assegnano ego a un certo gruppo residenziale (gruppo dome­stico, comunità locale, e cosí via) in uno o più momenti della sua carriera sociale; per esempio, al momento del matrimonio o quando nasce il primo figlio.

reinterpretazione: l'assegnazione di nuovi «significati» a elementi culturali presi a prestito.

relativismo culturale: l'atteggiamento per il quale credenze e pratiche debbono es­sere intese nei termini della cultura di cui costituiscono una parte. Vedi etno­centrismo.

relativismo etico: l'atteggiamento per il quale i giudizi morali/etici non si possono o non si debbono formulare interculturalmente, ma devono essere relativi ai ca­noni di un particolare gruppo sociale.

relazione sociale: ogni coppia di ruoli sociali per cui esistono dei piani culturali di interazione; per esempio, padre/figlio, medico/paziente, ma non *paziente/figlio.

«Review of Anthropology, Annual»: avviata nel 1972, un'utile raccolta di articoli che passano in rassegna i più recenti sviluppi nei vari sottocampi dell'antropolo­gia. Fra il 1959 e il 1971, la «Biennal Review of Anthropology» (Stanford Uni­versity Press, a cura di B. Siegel e altri) veniva pubblicata negli anni a numera­zione dispari. Questa rivista è probabilmente la migliore fonte singola da cui si possa trarre una valutazione e una bibliografia sulle idee e sui metodi correnti. 

revitalizzazione, movimenti di: movimenti sociali che tendono deliberatamente a «costruire una cultura più soddisfacente», spesso con mezzi soprannaturali; ne sono esempi i Culti Cargo della Melanesia e la Danza degli Spiriti dell'America del Nord.

rito di passaggio: un evento rituale nel corso del quale un individuo si sposta da una posizione sociale (ruolo) a un'altra, solitamente attraverso i tre stadi di sepa­razione, transizione e incorporazione.

ruolo di parentela: un ruolo sociale al quale ego viene assegnato (reclutato) in con­seguenza di connessioni genealogiche reali o apparenti.

ruolo personale: una categoria di persone comprendente un individuo singolo con il suo stile di interazione; l'etichetta di questo ruolo è costituita dal nome perso­nale dell'individuo o dallo pseudonimo.

ruolo sociale: ogni categoria di persone che, in una data società, sia associata con un piano convenzionale d'interazione con una o molteplici altre categorie di persone. ruolo societario: la categoria comprendente tutti i membri di una società con i di­ritti e gli obblighi generali derivanti dal fatto di esserne membri.

Sapir, Edward (1884-2939): linguista ed etnologo americano che ispirò molti intelli­genti studiosi a seguire il suo esempio di ricerca intensiva sul campo intorno alle lingue e alle culture indiane. Con Benedict, egli fondò gli studi su «cultura e per­sonalità». Opere principali: Language (1921), e una raccolta di scritti (a cura di D. Mandelbaum).

sciamano: uno specialista a tempo parziale o a tempo pieno che esegue cerimonie religiose e di cura per conto dei suoi clienti e del gruppo sociale.

semantica: lo studio del significato nel linguaggio; insieme alla grammatica e alla fonologia, è una delle tre aree principali della ricerca linguistica.

semantico, differenziale: una tecnica che serve per misurare i significati connotativi dei termini di una lingua qualsiasi.

semantico, spazio: aree e dimensioni di significato denotativo e connotativo, nel­l'ambito delle quali si possono collocare dei termini particolari.

sincronico, studio: esame di un sistema culturale come si presenta in un solo mo­mento del tempo, che dà rilievo alla descrizione della struttura. Vedi diacronico, studio.

sintassi: in linguistica, le regole che specificano come le parole possono e debbono essere combinate in unità significanti più ampie (sintagmi, frasi, e cosí via), com­prendenti regole di ordinamento, concordanza e trasformazione.

situazione sociale: una unità di struttura sociale, composta dall'intersezione di aree di spazio sociale con periodi di tempo sociale, insieme alle relazioni sociali che ci si aspetta intervengano in tale ambito.

sociale, antropologia: il sottocampo dell'antropologia culturale che compara i mate­riali forniti dall'etnologia e dall'etnografia, per trarne inferenze funzionali, causali e universali. Vedi approccio interculturale.

sociolinguistica: il sottocampo della linguistica che studia i rapporti fra linguaggio e sistemi sociali, comprendente l’ «etnografia della comunicazione».

«Southwestern Journal of Anthropology»: pubblicato fin dal 1945 dall'Università del New Mexico, contiene articoli riguardanti tutti gli aspetti dell'antropologia, con un particolare interesse per la ricerca orientata verso la teoria. Nel 1973, il titolo venne cambiato in «Journal of Anthropological Research ».

spazio personale: modi organizzati dalla cultura di usare l'area immediatamente cir­costante il corpo di un individuo.

spazio sociale: categorie culturali di spazio, con i piani di comportamento all'inter­no o verso di esse. Vedi territorio.

specializzazione di ruolo: questa espressione si riferisce allo sviluppo, nell'ambito delle società produttrici di cibo, di individui che dedicano la maggior parte del loro tempo, o addirittura tutto, ad attività rituali, politiche o tecniche di tipo spe­cialistico.

stratificazione, principio di: in archeologia, l'assunto che - a parità di altri fattori­ - quanto maggiore è la profondità a cui si trova un artefatto, tanto più esso è an­tico. Vedi principio dell'area cronologica.

stratificazione sociale: l'esistenza, nell'ambito di una società, di sottogruppi ordinati gerarchicamente. Vedi caste, classe sociale, gerarchia.

struttura sociale: categorie di persone e piani di interazione a esse associati, caratte­ristici di qualsiasi gruppo sociale o societario. Vedi carriera, istituzioni, relazione (sociale).

tagliare-e-bruciare, tecnica del: una forma di orticoltura che implica l'abbattimento e l'incendio della vegetazione prima dell'operazione di piantare.

tassonomia folklorica: una classificazione «indigena» di qualche insieme di oggetti, persone o eventi; per esempio, termini di colore, nomi di piante, termini di pa­rentela; vedi etnosemantica.

tecnica: una credenza riguardo al rapporto fra mezzi e fini, peculiare di qualche ruo­lo sociale o gruppo; comprende i modi attesi di impiegare il corpo umano e/o degli utensili per modificare l'ambiente.

tecnologia: il sottosistema culturale che comprende categorie di utensili insieme ai piani per la loro fabbricazione e utilizzazione, come pure altre tecniche per pro­durre dei mutamenti nell'ambiente materiale.

tempo sociale: categorie culturali di tempo con i piani di comportamento da tenere nel corso di esse o rispetto a esse. Vedi situazione sociale.

territorio: area di spazio sociale associata con particolari individui o gruppi sociali.

testo: ogni registrazione di osservazioni di comportamento (o dei prodotti del com­portamento), comprendente appunti sul campo, fotografie, risposte a test, docu­menti, e cosí via.

Tylor, sir Edward B. (1832-1917): per l’erudizione critica e il sapere en­ciclopedico, occupa un posto a parte fra i suoi contemporanei inglesi. Tylor usò il metodo comparativo (con verifica statistica) per inferire la storia culturale e le relazioni funzionali, e per postulare dei concetti universali. Opere fondamentali: Primitive Culture e Anthropology.

universali culturali: elementi o processi che si trovano in tutti i sistemi culturali.

universali linguistici: elementi o processi che si trovano in tutte le lingue umane.

uomo: «il costruttore di utensili, regole e giudizi morali». È l'Homo sapiens, per quanto il termine uomo si usi talvolta più genericamente, in riferimento a tutti gli Hominidae. Vedi antropocentrismo

utensile: un artefatto usato per aumentare la capacità dell'uomo di agire sul mondo fisico.

valori sociali: concezioni del «desiderabile» caratteristiche di un dato gruppo so­ciale, spesso formanti un sistema con dei modelli integrativi. Vedi ethos.

valutazione: il processo generale di giudicare persone, oggetti o eventi in base a qualche canone culturale (per esempio, di bellezza, grammaticali o moralità); può implicare classificazione e/o ordinamento gerarchico.